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Accantonato il sorriso ironico e da commedia sfoggiato per sei edizioni ne I Cesaroni, di cui è stato protagonista insieme ad Elena Sofia Ricci, Claudio Amendola si trasforma in un ufficiale della guardia costiera che avrà un ruolo importante nella tragedia dei migranti. Una tragedia, ha affermato lo stesso attore, diventata italiana e non solo legata alla Sicilia o alla Grecia.
Il ruolo di Claudio Amendola è quello di un militare che svolge il suo lavoro quotidiano nelle acque del Mediterraneo, divenute oramai un vero e proprio cimitero, perché popolate da troppi morti.
Nel cast ci sarà anche Carolina Crescentini, che interpreta una volontaria di terra: significa che aiuta i migranti al momento del loro arrivo sull’isola siciliana.
La miniserie è prodotta da Fabula Pictures, ed è diretta da Marco Pontecorvo. Laura Ippoliti è stata il braccio destro di Andrea Purgatori nella stesura della sceneggiatura.
Le due puntate, nel raccontare un dramma italiano, si soffermano soprattutto sulle storie umane dei migranti. I vari personaggi vengono seguiti dai paesi d’origine, quando si trovano in preda alle angosce derivate dalla guerra fino all’arrivo a Lampedusa. Viene così descritto con dovizia di particolari il lungo excursus, sia psicologico che di coraggio fisico, di persone che cercano un futuro per la propria vita e per i propri cari.
L’altro aspetto della fiction è l’attenzione sugli abitanti di Lampedusa, che si prodigano quotidianamente per salvare vite umane, e spesso lo fanno in maniera migliore delle stesse istituzioni.
Il personaggio di Claudio Amendola è un uomo che mette a rischio anche la propria vita, e non esita a gettarsi in mare per salvare anche una sola persona.
La sceneggiatura indulge moltissimo sulla realtà di Lampedusa, il dramma viene descritto e quasi “sceneggiato”: tutti i migranti sono trattati come persone umane e non come semplici numeri o, addirittura, esseri da scacciare a tutti i costi.
Rai 1 spera in questo modo di raccontare la realtà dei migranti in maniera immediata e chissà, forse anche meglio di quanto fa la politica.
Le due puntate metteranno in evidenza l’importanza di aprire vie ufficiali e legali per permettere ai rifugiati di entrare in Europa. “Bisogna affrontare il problema all’origine, parlarne, discuterne, scuotere l’animo”, dicono a Rai Fiction sottolineando l’aspetto morale, sociale ed educativo del prodotto.
Il regista e gli sceneggiatori hanno effettuato moltissimi sopralluoghi nelle location dove si sono svolte le riprese. Riprese che sono durate quattro settimane.
Tutto lo staff tecnico, compresi gli attori, era composto da 50 persone che hanno lavorato notte e giorno per realizzare un prodotto credibile e convincente.