Antonio Paolucci, insigne storico dell’arte, proveniente dalle Soprintendenze di Venezia, Mantova, Firenze, dal 2007 per incarico papale venne nominato Direttore dei Musei Vaticani, il cui immenso complesso di opere d’arte non solo sacre è il terzo al mondo per numero di visitatori, dopo il Louvre e il Metropolitan di New York. La direzione di Antonio Paolucci si è rivelata illuminata e aperta a nuovi ed ampi orizzonti, come quello di ideare strumenti linguistici e personale docente, adatti a far ‘vedere’ anche ai non vedenti la bellezza racchisa nelle opere dei Musei Vaticani: coraggioso, impegnativo, costoso programma dal forte impatto artistico-sociale, che il Direttore tuttora porta avanti.
San Lorenzo al Verano
Ma per capire anche la schiettezza che apparenta in certo modo Paolucci a Papa Francesco, a discapito di ogni diplomazia politica, è bene riportare le sue parole, quando a febbraio, apprestandosi a firmare il documento “Unite for Heritage” con la presentazione dei Caschi Blu per la Cultura, disse: “Sarò qui…. credo che ogni operazione fatta per la Cultura abbia in sé una valenza pacifica, anche se i cani della guerra sono più forti di qualsiasi buona intenzione”.
Antonio Paolucci
E fin dalla prima puntata del format “I luoghi del Giubileo”, egli ricorderà senza mezzi termini che dal martirio di un uomo, di un ebreo itinerante, giustiziato per croce al tempo dell’imperaore Neone, è nata la straordinaria concentrazione artisttica e monumentale di S.Pietro in Vaticano. Qui poggia il cuore della Cristianità, che da quasi due millenni accoglie, con l’abbraccio di pietra del suo Colonnato (del Bernini, n.d.r.), i pellegrini di tutto il mondo. Questo viaggio nella storia della Chiesa, nelle sue evoluzioni storiche e artistiche entro la bellezza dell’arte italiana, comincia dalla basilica di S.Pietro: dapprima in quella costantiniana (di cui rimangono le tracce dell’impianto e parti dei mosaici medievali), poi in quella rinascinentale del Bramante, Michelangelo e Bernini (al Foro Romano, S.Pietro in Carcere serba il cippo cui fu incatenato il Santo, mentre la chiesa di S.Petro in Vincoli a Colle Oppio ne serba le catene, e cela la monumentale Tomba di papa Giulio II, di Michelangelo, col celebre Mosè).
Volto di San Pietro prima della crocifissione- Michelangelo
Il giro comprenderà la basilica di S.Giovanni, prima sede del Vescovo di Roma, anch’essa ricostruita dal Borromini nel Seicento; indi S.Maria Maggiore ricca del bellissimo mosaico duecentesco del Torriti, antagonista del fiorentino Giotto; poi S. Paolo fuori le mura a cinque navate, distrutta da un incendio e ricostruita nell’Ottocento filologicamente, come essa era; indi S.Lorenzo al Verano nella quale la parte paleocristiana si salda nelle absidi con quella bizantina del secolo VI, e dove nei mosaici dell’Arco Trionfale ci osservano tetri i Santi attornianti Cristo in Maestà.
Il martirio di San Pietro
Antonio Paolucci prosegurà il giro nelle chiese per le quali il Caravaggio creò dipinti celeberrimi, dedicati ai Santi che vissero al tempo di Cristo: in S.Maria del Popolo, nella Cappella Cerasi, escono dall’ombra i due quadri della Crocifissione di S.Pietro e del martirio di S.Paolo, la cui modernità (paiono operai d’oggi ripresi mentre, sollevando con le funi la croce, la loro maglietta si strappa) segna la fine del Rinascimento e la nascita dell’età moderna. E sempre del Carvaggio, a S.Luigi dei Francesi S.Matteo riceve la chiamata di Cristo, in una buia e sordida osteria, e viene assassinato in una scena tragica e spietata, dove sembra non esserci più Dio: mentre invece affiora con la luce ultraterrena – e ce lo mostrerà Paolucci – il grande tema della Misericordia: il tema del Giubileo di Papa Francesco.