L’invito parte dalla Fondazione Scelsi nell’ambito della rubrica “Appunti d’Archivio” diretta da Carlotta Pellegrini, in collaborazione con l’Associazione She Lives diretta dall’americano Sidnet Corbett per lo studio e la diffusione della musica contemporanea, e con la Reale Ambasciata di Norvegia.
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L’incontro vedrà la partecipazione di Fabiana Piersanti e Guido Barbieri direttori artistici di She Lives, che dialogheranno col compositore norvegese sulla realtà della sua estetica, sulla sua scrittura musicale, sulle sue convinzoni etiche e filosofiche profonde. Lasse Thoresen (1949) insegna dal 1975 composizione, elettrofonìa e sonologia nell’Accademia Statale Norvegese di Musica ad Oslo, è uno dei maggiori compositori di microtonalità di oggi – non a caso l’incontro avviene nella casa di un altro grande compositore sensibilissimo alla microtonalità, Giacinto Scelsi – ed è oggetto di apprezzamento e riconoscimenti all’estero (più difficilmente in Italia), essendo stato insignito per le sue composizioni musicali diverse volte, per esempio nel 1981 dal Premio per l’ Opera dell’Anno della Società dei Compositori Norvegesi per il suo “Stadi del Dialogo Interiore per pianoforte”, oppure dal Premio della Critica per “Qudrat” – un’opera per sintetizzatore e strumenti a percussione – o il Premio Lindeman per la sua attività di compositore (1987): per il CD del “Concerto per violino e violoncello” registrato con la Filarmonica di Oslo ha poi ricevuto lo ‘Spellemannsprisen”, un premio norvegese equivalente al nostro ‘Grammy’.
Nelle opere di Thoresen – come in “AbUno” del 1992 che ebbe il Premio Opera dell’Anno del 1993 – rientrano aspetti della musica spettrale francese e in altre della musica norvegese folk. Il compositore è poi un adepto della Fede Bahá’i (dal nome del fondatore nel secolo XIX), un credo monoteistico basato sull’unità di Dio, sull’unità degli esseri umani pur nella diversità delle razze, e sull’unità delle fedi che confluiscono nell’unico Dio. Tutto ciò ha lasciato tracce nella filosofia e nella musica di Thoresen, e tuttora lo spingono a dichiarare: “La musica non è solamente musica…. Essa non deve essere semplicemente un’esposizione della potenzialità del suono, ma deve usare questo potenziale per esprimere la condizione umana”. Il concerto presenterà poi il pianista quarantaseienne Francesco Prode, specializzato – dopo la conoscenza diretta di Karlheinz Stockhausen – nell’esecuzione di musica contemporanea, e che ha suonato in prima mondiale “2×5” e “City Life” di Steve Reich a Roma nel 2010: egli suonerà musica per pianoforte di Lasse Thoresen.
Qui la nostra inchiesta sulla musica colta in tv.
Qui L’Elisir d’amore alla Malpensa.