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Se si mette a confronto questa serie con quella di “Violetta” o “Cata e i misteri della sfera” le differenze che si trovano, almeno sulla carta, sono davvero poche. La protagonista attorno alla quale ruota tutta la vicenda è una ragazza, i temi trattati sono quelli dell’amicizia, dei primi amori, dei problemi scolastici e il tutto è corredato con un’ottima dose di musica e balletti.
Giorno dopo giorno vedremo crescree la protagonista che cercherà attraverso le sue vicende di lanciare messaggi educativi ai suoi fan. L’obiettivo primario è di far capire agli adolescenti che bisogna lottare per ottenere quello che si vuole, che ottenere una posizione di risalto nella società e/o nel gruppo di riferimento è importante ma che non è facile raggiungerla. Il rischio però è che ragazzi non ancora formati fraintendano e diventino ossessionati dal successo ad ogni costo. Questo potrebbe spingerli ad imitare chi è riuscito a sfondare, mettendo in secondo piano le loro reali qualità. D’altro canto, come nel caso di Violetta, il lato positivo di questi telefilm, è che fanno capire ai ragazzi che un cambiamento non necessariamente deve essere negativo.
{module Google richiamo interno} Colori accesi, montaggi dinamici e parole semplici sono questi gli elementi con cui i produttori di queste serie cercano di fare breccia nel cuore dei ragazzi. Molto spesso le trame sono elementari, mentre si cura con estrema attenzione ogni dettaglio del look dei protagonisti e i dialoghi che devono essere veloci, vivaci proprio per tenere alta l’attenzione del pubblico. Attraverso questi stratagemmi, Violetta, partita per rivolgersi solo agli adolescenti, ha saputo conquistare il cuore anche di persone molto più adulte.
Differente la base di partenza di questa nuova storia: siamo in Brasile, in uno dei più bei quartieri di Rio De Janeiro. Gaby, interpretata dalla giovanissima Maitê Pedilha, vive serena con la madre Patricia (Adriana Prado), dopo che il padre Sergio è morto quando lei aveva solo cinque anni. Le sue passioni e la sua vita vengono stravolte dalla decisione della mamma di andare a New York per lavoro.
La ragazza è costretta così a trasferirsi in campagna, dove abita nonna Laura.
Come troppe volte abbiamo visto in queste serie, l’inizio è traumatico: Gaby si ritrova a ricominciare da zero e anche i rapporti famigliari non sono idilliaci. A complicare tutto, la tradizionale nemica scolastica, impersonata in questo caso dalla bella Laura (Regina Sampaio) che ingelosita dalla nuova arrivata cercherà in ogni modo di metterle i bastoni tra le ruote. E da dove verrà la scossa che cambierà completamente l’esistenza della giovane? Ovvio, dalla musica. Questa si alternerà come da copione ai balletti e alla recitazione. Molto spesso, infatti, i pensieri della ragazzina, vengo espressi attraverso una canzone, uno strumento utile anche per non appesantire troppo lo schema narrativo.
L’altro dubbio che sorge è sulla reale necessità di mettere in onda prodotti già visti. Il rischio è di stancare eccessivamente il pubblico e soprattutto di non reggere il confronto con predecessori ormai affermatissimi. La carta vincente per questa serie potrebbe essere di aver modificato il target di riferimento: in questo caso ci si rivolge alla fascia pre-adolescenziale (10 anni).