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La fiction, prodotta dalla 11 Marzo Film, racconta la storia vera dell’’avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana travolta dal crack finanziario di Michele Sindona Noi ve ne abbiamo ampiamente parlato in occasione del Roma Fiction Fest quando fu presentata in anteprima.
Questi, in particolare, gli eventi della prima puntata.
Italia 1974. La Banca Privata Italiana, il colosso finanziario di Michele Sindona viene messa in liquidazione dalla Banca d’Italia di Guido Carli. E’ un crack di proporzioni spaventose e inaspettate. Sindona, considerato fino ad allora un genio della finanza internazionale è colpito da un mandato di cattura e ripara all’estero, a New York, dove, da un lussuoso appartamento sul Central Park, conduce la battaglia in difesa del suo impero.
Giorgio Ambrosoli, un avvocato milanese, che ha condotto fino ad allora una vita laboriosa, tranquilla e serena, lontano dai riflettori, riceve in piena
notte una chiamata da Roma. E’ il Governatore della Banca d’Italia, Guido Carli.
Il giorno dopo Ambrosoli riceve l’incarico di guidare la liquidazione della Banca di Sindona e di tentare di recuperare i capitali, centinaia di milioni di lire dell’epoca, che sono scomparsi dalle casse dell’istituto e risarcire le migliaia di piccoli investitori travolti dal crack.
L’avvocato, nonostante si renda conto da subito che l’incarico lo metterà in conflitto con un sistema di potere che va ben oltre la figura di Michele Sindona, coinvolgendo il mondo della finanza, ma anche della politica e del crimine organizzato, accetta per spirito di servizio nei confronti dello Stato.
Ambrosoli ha una moglie, Annalori, che ama teneramente ed è padre di tre figli, Umberto, Filippo e Francesca. La vita della famiglia verrà da subito travolta dall’incarico, ma nonostante le molte prove e gli impegni assillanti, Giorgio non smetterà di essere un marito e un padre presente e affettuosissimo.
Tuttavia l’avvocato capisce di essersi fatto dei nemici potenti e, in una notte di grande ansietà, scrive una lettera-testamento alla moglie, in cui le prefigura la sua morte e le affida il compito di proseguire l’educazione dei figli secondo i valori di rispetto e senso dello Stato in cui entrambi hanno sempre creduto.
Purtroppo i timori dell’avvocato non sono infondati.
Non appena Ambrosoli, aiutato dal maresciallo della finanza Silvio Novembre riesce a penetrare nell’assetto societario della holding Fasco, cuore del sistema di scatole cinesi di società estere di Sindona e a scoprirne in parte i segreti, gli ambienti politici e mafiosi che gravitano attorno al banchiere si preparano a reagire con ogni mezzo a disposizione anche i più estremi.
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