E’ il secondo anno consecutivo che Rai1 propone il programma nel periodo natalizio. Ma rispetto all’edizione 2012, ci sono alcune novità. Innanzitutto la presenza di due “aiutanti” della Perego: Antonella Elia e Paolo Conticini e la maggiore spettacolarizzazione delle prove a cui si sottopongono le supermenti in gara. L’inutilità dei due nuovi arrivati è stata subito evidente, la Perego non ne aveva proprio bisogno. La Elia, dal nuovo look adolescenziale, agghindata come una donzellettta nel paese delle meraviglie,ha fatto sfoggio di una insostenibile frivolezza ma soprattutto di “faccette” che fanno concorrenza ad altre ben note faccette del mondo dello spettacolo domenicale.
Paolo Conticini non ha saputo offrire ai telespettatori altro che la sua presenza. Reduce dalle trasformazioni di Tale e quale show e dai successi come attore in Provaci ancora prof 5, sembrava un’altra bella statuina sul palcoscenico di Supebrain dove a brillare erano solo le prove dei partecipanti. Tutte interessanti e in grado di catturare la curiosità della platea televisiva.
Il programma, che ha conquistato una puntata in più rispetto allo scorso anno, ha una propria valenza: vuole offrire lo spettacolo delle capacità intellettuali, differenziandosi dalla consueta superficialità che impera nel mondo televisivo. E se pure presenta qualche legame con Scommettiamo che? la trasmissione di Michele Guardì andata in onda anni fa, vuole proporsi come un’alternativa alla solita tv. Niente balli, talent show, ma le risorse del cervello umano che si manifestano in tutta la loro potenzialità. Ciò non toglie che la serata, conclusasi prima di mezzanotte per dare spazio alla maratona Telethon, abbia evidenziato limiti e incertezze.
Nel tentativo di catturare il pubblico, Superbrain si fa aiutare anche dai giovanissimi. Come Gianni Calovi, il piccolo genio dalla mente acuta che, appena dodicenne, ha indovinato le razze di trentadue cuccioli dopo aver memorizzato le coppie cane-padrone. C’era stato anche lo scorso anno un adolescente dalle capacità straordinarie che alla fine aveva vinto la gara e portato a casa il montepremi finale.Almeno per una volta i ragazzini non vengono trasformati in parodie degli adulti e dimostrano di avere autonome capacità intellettuali.
La spettacolarizzazione delle prove è stata più evidente, rispetto al passato: Giorgio, l’uomo che indovinava le radici dei grandi numeri che gli venìivano comunicati, per aumentare la suspense e rendere più impegnativo il calcolo, è stato bloccato ad una ruota sulla quale venivano lanciati coltelli a fasi alterne. E la stessa Elia si è cimentata in una “difficilissima” prova: il lancio di un dado di carta in studio che serviva a visualizzare la cifra alla cui potenza doveva essere elevato il numero in esame.