Miriam Leone interpreta Bianca, il primo grande amore di Cosimo ma anche una modella che fa parte dello studio di Donatello, musa ispiratrice per molti artisti rinascimentali. I telespettatori l’hanno vista nel corso della prima puntata quando nasce la passione tra lei e Cosimo.
Miriamo Leone nella sua carriera da attrice si è trovata a recitare in epoche completamente diverse, da 1992, serie in cui interpreta un’aspritante showgirl, al Rinascimento con I Medici, fino al nuovo film con Pif “In guerra per amore” ambientato negli anni Quaranta.
Ma quale epoca l’attrice sente più sua?: “Una delle meraviglie di questo mestiere, oltre calarsi nella personalità degli altri, è viaggiare nel tempo. E’ stato bello dare forma a tre personaggi televisivi molto diversi. E, anche in questo caso, interpreto una donna molto moderna, Bianca infatti è una lavandaia ma posa come modella per gli artisti del Rinascimento quindi è una donna emancipata ma anche consapevole dei propri limiti. Per questa sua fredda lettura della realtà, quando nasce la storia d’amore con Cosimo de’ Medici si rende conto che lei non potrà mai essere la compagna di un uomo potente e ricco. E, come avete già visto nella prima puntata, i due si sono lasciati”.
Ciò che piace di più all’attrice del suo personaggio è il suo essere “una donna con i piedi per terra, concreta, libera. Ci sono paesi in cui la condizione femminile è rimasta molto indietro, noi siamo molto fortunate e non dovremmo darlo per scontato”.
Nella serie I Medici, la giovanissima Valentina Bellè interpreta invece Lucrezia, moglie di Piero de’ Medici, figlio di Cosimo e quindi successore dell’eredità della famiglia fiorentina. Sul ruolo che le donne hanno all’interno della famiglia di banchieri l’attrice commenta: “Lucrezia ha un ruolo fondamentale di supporto a Piero, voglio che il ruolo di mio marito venga riconosciuto dal padre, Piero infatti fa fatica a farsi sentire e Lucrezia ha una grande responsabilità. Sposando Piero io sposo la causa della famiglia de’ Medici”. Continua l’attrce: “La serie ci può invitare ad una riflessione importante: la forza della morale è fondamentale e sempre presente e quella stessa morale oggi l’abbiamo persa, è fondamentale invece recuperarla”.